All’alba della settimana numero 100, sei regioni “frenano” la quarta ondata

All’alba della settimana numero 100, sei regioni “frenano” la quarta ondata

All’alba della settimana numero 100, sei regioni “frenano” la quarta ondata

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 16 Gennaio 2022
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  • covid, Dati covid

Quella che comincia domani 17 gennaio è la settimana numero 100!

Quando a metà febbraio 2020 fu chiaro che l’epidemia sarebbe arrivata da noi ma, oltre a non sapere nulla delle sue caratteristiche, nessuno immaginava che potesse avere una vita così lunga.

E così all’alba della settimana cento (le settimane – per me, la Genesi e la norma ISO 8601 – cominciano il lunedì e finiscono la domenica e quindi i calcoli del Covid si fanno così, anche se capisco le esigenze di esposizione mediatica e di stipendio di altri…), pure con tutte le accortezze (perché con la cosiddetta variante Omicron, la volatilità è aumentata) si può osservare questo grafico e si possono dire alcune cose.

  1. La crescita dei nuovi casi in Italia è solo del 13,8% in più rispetto alla settimana precedente: questo è avvenuto, sostanzialmente, per effetto della flessione verificatasi in Lombardia (-12,6%), Toscana (-14%), Umbria (-23,9%), Abruzzo (-10%). Altre due regioni hanno registrato una flessione rispetto alla settimana precedente: il Lazio (-0,20) e la Basilicata (-9,7%) a fronte della crescita avvenuta sostanzialmente in due regioni: Campania (+74,8%) e Liguria (+175,4).
  2. Il numero dei ricoverati in degenza ordinaria è cresciuto ma in meno della settimana precedente (3.072 contro 3.891) così come quello delle intensive (96 contro 276).
  3. Il numero degli attualmente positivi è cresciuto di altre 600mila unità, ma la settimana prima era cresciuto di 873mila unità.
  4.  Continua anche la corsa al tampone: la settimana si chiude a 7,6 milioni: un milione in più rispetto alla settimana precedente.
  5. E’ cresciuto invece il numero dei morti rispetto alla settimana precedente 2.066 contro 1.392: così come nelle altre ondate, i decessi crescono sempre più tardi rispetto alla fiammata dell’infezione.

Concludendo: sembra che la quarta ondata – alimentata dalle feste natalizie e dalle conseguenti leggerezze – stia perdendo di forza, complice – per il numero di ospedalizzazioni – il progresso della terza dose di vaccino, la prima dose ai ragazzini e anche qualche redenzione…..

 

 

 

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