Covid-19, paura e convivenza

Covid-19, paura e convivenza

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 3 Gennaio 2021
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Il Covid-19 ci sta offrendo -oltre a tutto il male possibile – una massa enorme di dati sia sulla pandemia sia sui fenomeni sociali collegati che permettono di scandagliare la comunità come finora non era mai stato possibile, o non era stato possibile in tempi così brevi.

Dallo scorso mese di marzo ho realizzato per il sito del giornale nel quale lavoro, Il Mattino, un’infografica denominata “Il Covid-19 in Campania” che è stata inserita in tutte le news sui bilanci della pandemia, in sostanza per accompagnare i bollettini dell’Unità di crisi della Regione Campania. Ha ottenuto fino al 31 dicembre scorso 7,7 milioni di visualizzazioni.

Il grafico, realizzato su piattaforma Infogr.am è stato aggiornato costantemente, indipendentemente dalla mia presenza al lavoro: per realizzare il grafico – che ha avuto molte versioni sia di design sia di informazioni contenute – lavoro con un Foglio di Google con 13 fogli contenenti i dati della Campania, dell’Italia e della Lombardia (oltre che, per una questione di affetto della mia regione, la Basilicata).

 

L’analisi del numero di visualizzazioni offre ora la possibilità di alcune riflessioni che desidero condividere anzitutto per confrontarmi e, quindi, ulteriormente arricchirle.

Nel mese di marzo il grafico ha avuto 2,5 milioni di visualizzazioni: era il mese dello choc, l’inizio del lockdown.

Tutti siti di informazione italiani – dati audiWeb – hanno avuto un boom nel mese di marzo, cifre definite “mai più raggiungibili”.

Poi nei mesi successivi è come se l’interesse si fosse stabilizzato e anche quando ha ripreso vigore, in un certo senso, è stato un vigore controllato, cioè si è entrati in un’area di “normalità”.

Ho messo nel grafico che segue in relazione le visualizzazione del grafico (i valori dell’asse delle ordinate di destra) e i casi di contagio in Campania (le ordinate di sinistra), la regione sede del mio giornale: si nota oltre al boom di marzo quando il virus sconosciuto e la paura generale che ha generato hanno portato a un evidente richiesta di informazioni, dei picchi ad agosto e ottobre, entrambi mesi che hanno preceduto picchi della diffusione del virus. Ad agosto ci fu il caso delle discoteche e delle allegre serate in Sardegna e molte località di mare, a ottobre l’allarme per l’arrivo della seconda ondata.

In un certo senso la paura ha preceduto la realtà.

 

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