
Covid e Natale, dalla parte della ragione e delle regole
- Posted by Gianni Molinari
- On 19 Dicembre 2020
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Provo a fare un ragionamento in un momento sconsigliato. Un ragionamento impopolare, ma necessario mentre infuria la buriana del “Natale rubato” perché il campo non può essere lasciato solo alle tifoserie. E perché è indispensabile richiamare le ragioni della ragione.
Il governo certamente in modo goffo ha imposto restrizioni al movimento delle persone durante le feste di Natale, le feste per eccellenza. Poteva farlo prima, poteva fare meglio.
Si dice “abbiamo una classe dirigente pessima”, “non abbiamo una Merkel”. Vero, verissimo.
Cominciamo però a ricordare alcune cose (le metto in modo schematico)
- La pandemia: la seconda ondata non è finita. In questo momento (19 dicembre) ci sono 620mila positivi, il picco della prima ondata (quando eravamo in lockdown totale), il 19 aprile erano 108mila, più o meno bisogna moltiplicare per sei. I morti di dicembre (che non è finito) sono gli stessi di marzo, quelli di novembre superiori a quelli di aprile (che con 15.539 è stato il mese peggiore della prima ondata);
- La prima ondata schiudeva le porte alla primavera e poi all’estate (che abbiamo bellamente sprecato) con il favore delle temperature miti che aiutavano nella lotta al virus;
- Nella seconda ondata nonostante i numeri il sistema sanitario ha retto: nel giorno di massima pressione sulle terapie intensive (il 25 novembre) c’erano 3.848 pazienti e non risulta, come pure sta succedendo in altre parti d’Europa, tipo Sassonia, che si sia dovuto scegliere a chi dare l’ossigeno; nel giorno di punta massima della prima ondata il massimo dei malati in intensiva è stato il 3 aprile con 4.068 degenti e lì si decideva in alcune regioni chi salvare e chi no;
- I tamponi sono passati da una media di 50/60mila al giorno a punte di 200/220mila al giorno;
- Del Covid-19 fino al 10 gennaio 2020 non si sapeva nulla; per molti mesi le cure sono state sperimentali (e lo sono tuttora), dopo 10 mesi sappiamo però quali farmaci funzionano meglio e per questo il numero dei morti rispetto ai positivi è minimo; abbiamo più vaccini già in campo in Russia, Cina, nell’occidente. Uno di questi vaccini, quello di Pfizer-Biontech verrà somministrato in tutta l’Unione Europea dal 27 dicembre
- La vaccinazione di tutta la popolazione sarà un’operazione galattica: si provi a immaginare cosa significa produrre miliardi di dosi e poi portarle nei punti di vaccinazione alle condizioni di conservazione del farmaco necessarie per il mantenimento della sua efficacia
- Il governo: nel marzo del 2018 gli italiani hanno votato attribuendo il 32,68% dei voti al Movimento 5 Stelle, al cui interno era presente una vasta area diciamo di diffidenza nei confronti della scienza (No Vax, chip sottocutanei, grano saraceno, rettiliani e amenità varie), alla Lega il 17,35%: questi due partiti con posizioni antisistema fecero un primo governo; poi è stato fatto un altro governo M5S-Pd e satelliti. Questi governi sono stati votati più volte dal parlamento che ha approvato tutti i decreti di gestione della Pandemia. Piace il governo, non piace, fa schifo, è buono: ognuno la può pensare come vuole, ma il risultato del voto è quello. Non eleggiamo un premier, eleggiamo dei parlamentari senza vincolo di mandato. Lo dice la Costituzione, quella che viene definita – non da me – la “più bella del mondo”.
- Il decreto di Natale: era chiaro a tutti che Natale 2020 non poteva essere uguale a nessun altro Natale. Che non ci sarebbero stati veglioni, cenoni, messe, feste in piazza. Era chiaro il primo settembre. Un medico di Milano mi ha detto in una mia recente visita in quella città: “Quando incontri un’altra persona, considerale come infetta”. Me lo ha detto a inizi ottobre. Ora che oggi ci incazziamo perché ci sono vietate le tavolate da 40 persone o più semplicemente perché ci viene detto che è meglio stare alla larga dalle persone anziane è semplicemente pietoso. Questo offre la misura di che gente di niente siamo: di fronte alla più grande pandemia di tutti i tempi, alla catastrofe economica che sta sconvolgendo il pianeta, noi opponiamo le tavolate, gli aperitivi del 24 e del 31 dicembre, la corsa allo shopping.
- Popolo piccolo piccolo destinato al declino: pensiamo di essere leoni sputando su tutto dalle tastiere, poi non facciamo né chiediamo gli scontrini, facciamo i furbi nel traffico, cerchiamo scuse per la nostra comodità. Abbiamo pensato – illudendoci – che la pandemia potesse farci avere un sussulto e ci siamo affidati all'”andrà tutto bene” come se fosse lo stellone salvifico, invece, abbiamo fatto la corsa – senza averne titolo – al reddito d’emergenza e ai buoni spesa. Parliamo di solidarietà per darci un tono, poi ci giriamo dall’altro lato quando vediamo persone in difficoltà e contestiamo il Papa perché non fa il Papa.
- Sarebbe il momento della serietà e del rispetto delle regole. Per una volta.
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