Il crac Parmalat

Il crac Parmalat
gennaio-marzo 2004

PARMALAT: TESORO APPARE E SCOMPARE, SPECULAZIONE SI TUFFA/ANSA
CONSOB INDAGA; AVVOCATO DE LUCA, CHI HA GIOCATO PAGHI
(ANSA) – MILANO, 8 GEN – Il miracolo del ritrovamento del tesoro da sette miliardi di euro di Calisto Tanzi si delinea e svanisce nello spazio di una mattina sull’ onda dell’ entusiasmo di parte del comitato creditori Parmalat. Ma la notizia non convince nessuno. Negano tutti: dagli inquirenti, alla Parmalat, alla Bank of America. Nega lo stesso presidente del comitato, Mauro Sandri.
Al tesoro ritrovato crede solo la speculazione di Borsa, tanto che per tutto il giorno la voce alimenta la corsa dei titoli delle banche piu’ esposte verso il gruppo di Collecchio, reduci peraltro dalla seduta nera di mercoledi’. Vola Capitalia che chiude a 2,152 euro (+3,27%) con il 10% del capitale scambiato. Vola Banca Intesa che cresce del 5,11 per cento.
La notizia, apparsa nelle sale operative sul filo dell’aggiotaggio, ha fatto scattare gli accertamenti della Consob, che ha confermato in serata la verifica sull’andamento dei titoli. La stessa Autorita’, hanno riferito fonti vicine alla Commissione, avrebbe sollecitato la Parmalat ad emettere un comunciato stampa a smentita della notizia attivando nel contempo i canali della cooperazione internazionale attraverso la Sec e prendendo contatti con il comitato dei creditori Parmalat. Gli stessi ambienti vicini alla Commissione di Piazza Verdi hanno definito ‘fuorviante’ la ricostruzione dei fatti apparsa oggi su un quotidiano a proposito di un esposto presentato da Parmalat su un presunto caso di aggiotaggio ai danni dalla societa’. Una posizione che ha trovato critiche da parte del presidente della commissione Finanze della Camera, Giorgio La Malfa, secondo il quale ”e’ singolare che un’autorita’ comunichi attraverso fonti vicine: o e’ una posizione ufficiale o non lo e”.
Il tesoro – aveva annunciato in mattinata al Tgfin l’avvocato Carlo Zauli di Forli’, uno dei legali del comitato creditori Parmalat – ”si trova nei conti generali della Bank of America, investito in titoli obbligazionari Usa per sette miliardi. A trasferire tecnicamente i soldi negli Stati Uniti – ha spiegato al notiziario web – sarebbero state dieci diverse banche italiane: tutto quanto sarebbe dunque confluito su un unico conto generale di Bank America. Intestataria di questi bond e’ una societa’ europea che fa capo ai Tanzi”. ”Al tesoro di Tanzi – ha spiegato Zauli – siamo arrivati attraverso un gruppo di nostri investigatori che hanno trovato le tracce degli spostamenti del denaro”. I soldi ci sono – e’ la speranza di Zauli – e si puo’ procedere al loro sequestro e a quello di tutti i beni degli amministratori e dei sindaci delle societa’ del gruppo Parmalat. ”Presenteremo un’ istanza al Tribunale Fallimentare di Parma per questa procedura nei prossimi giorni”, ha annunciato il legale.
Al ritrovamento pero’ nessuno crede. Da Parma gli inquirenti sono netti ”non ci risulta nulla” e ”non sappiamo chi sia il comitato”. Nulla sa la Parmalat. ”Nulla risulta – afferma l’azienda in una nota ufficiale – circa l’ esistenza di titoli obbligazionari Usa per un valore di 7 miliardi di euro di proprieta’ di societa’ del gruppo depositate nei conti della Bank of America”. ”Nessun commento”, invece, dalla Bank of America. Disorientato dalla notizia del ritrovamento e’ lo stesso presidente del Comitato Creditori Parmalat, Mauro Sandri. ”Non so nulla di un eventuale ritrovamento del tesoro di Calisto Tanzi. Abbiamo una nostra attivita’ di investigazione – aggiunge – ma a me non risulta il ritrovamento di un tesoro”.
Il miracolo svanisce, ma resta un dubbio alimentato da una dichiarazione dell’ avvocato del nuovo cda della Parmalat, Marco De Luca. ”Chi ha giocato o, peggio ancora speculato” riguardo alla voce del ritrovamento di sette miliardi di euro del tesoro di Calisto Tanzi, annuncia De Luca ”ne dovra’ pagare le conseguenze”. (ANSA).
MOL
08-GEN-04 20:24 NNNN

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PARMALAT: A CASA DI BOCCHI I DOCUMENTI CONTABILI DI BONLAT
(ANSA) – MILANO, 12 GEN – La documentazione contabile di Bonlat, la finanziaria della Parmalat con sede nelle isole Cayman, da marzo 2003 era stata trasferita dagli archivi sotterranei della Parmalat nell’ abitazione di Gianfranco Bocchi, uno dei contabili del gruppo. E’ lo stesso Bocchi che ha rivelato il particolare al pm milanese Eugenio Fusco quando il 22 dicembre scorso si e’ presentato per ritrattare il contenuto di un precedente interrogatorio avvenuto due giorni prima. ”Fu Tonna – ricostruisce l’ episodio Bocchi – a chiedermi di portarla via e io mi sono offerto di custodirla a casa. Si trattava di sette o otto contenitori tipo faldone”. La documentazione e’ stata poi distrutta. ”La decisione – racconta Bocchi – e’ stata presa quando ormai era evidente lo stato di insolvenza della societa’ e cioe’ nei primi giorni di dicembre. Dapprima – e’ il racconto di Bocchi al Pm – venni convocato da Tonna e dall’ avvocato Zini i quali mi dissero di procedere alla distruzione dopo essersi informati se le carte le avevo ancora io”. Sulla distruzione dei documenti emerge una ”cautela” di Del Soldato. ”Ritornai nello studio di Del Soldato – dice Bocchi al Pm – e partecipai a lui la decisione che mi era stata comunicata. De Soldato a sua volta mi disse ‘aspettiamo un attimo, domani mattina ti diro’ l’ ultima parola’ ”. Ma, in seguito, Del Soldato autorizzo’ la distruzione della documentazione e dei files ”aggiungendo che bisognava chiamare il nostro ufficio Edp perche’ intervenisse per una pulitura piu’ profonda”. (ANSA).
MOL-BRU
12-GEN-04 19:29 NNNN

U ECO S0A S41 R64 S42 QBXH
PARMALAT: DECLASSAMENTO RATING, PROCURA INDAGA SU S&P /ANSA
DA PARMALAT DATI FALSI SIAMO STATI TRUFFATI

(ANSA) – MILANO, 22 GEN – La Procura di Milano vuole capire cosa e’ successo dal 9 al 19 dicembre, quali valutazioni e in base a quali elementi l’ agenzia Standard & Poor’s, l’ unica che aveva assegnato un rating ufficiale ai bond della Parmalat, ha ridotto di 13 livelli il rating (da BBB- a D) sulle obbligazioni emesse dall’ azienda di Collecchio (Parma).
Per questo oggi i militari della Guardia di Finanza, accompagnati dai pm Eugenio Fusco e Carlo Nocerino, hanno perquisito lungamente gli uffici milanesi dell’ agenzia di rating per acquisire, in particolare, l’ intero carteggio tra la societa’ e Parmalat e capire specialmente che cosa sia avvenuto in coincidenza di due dei declassamenti del rating da parte della societa’.
Standard & Poor’s ritiene di essere stata truffata dai dirigenti della Parmalat. ”Ripetiamo – ha affermato un portavoce dell’ agenzia – che le informazioni che abbiamo costantemente ricevuto da Parmalat si sono dimostrate interamente false e ci riteniamo vittime di una frode. Il procuratore – hanno fatto sapere – ci ha confermato che non siamo indagati, ma che siamo stati contattati come persone informate dei fatti. Siamo totalmente disponibili a cooperare con gli inquirenti e lo stiamo gia’ facendo”.
Infatti, ne’ dirigenti, ne’ la stessa societa’ risultano iscritti nel registro degli indagati.
Mentre i finanzieri acquisivano la documentazione, i pm Fusco e Nocerino hanno cercato di ricostruire il ”film” dei dieci giorni dal 9 al 19 dicembre con alcuni dipendenti dell’ agenzia.
Ai due pm interessa fare chiarezza sui rapporti intercorsi tra agenzia e societa’ e verificare la qualita’ della documentazione inviata da Collecchio alla Standard & Poor’s, perche’ di suppone che i conti inviati da Collecchio siano falsi.
Sino al 9 dicembre Standard & Poor’s non attribuiva rischi particolari ai bond del gruppo di Collecchio; il 9 dicembre ha tolto la societa’ dal livello considerato appropriato per un investimento non speculativo, l’ investment grade. Nei dieci giorni successivi le obbligazioni Parmalat sono state declassate da S&P di tredici livelli (da BBB- a D), sino al voto assegnato alle societa’ insolventi, il default, deciso proprio il 19 dicembre, quando Bank of America annuncio’ l’ inesistenza del conto Bonlat.
Le prime avvisaglie relative alla contabilita’ Parmalat si erano avute da parte di S&P l’ 11 novembre, quando pose sotto osservazione il giudizio su Parmalat per un possibile declassamento (creditwatch negativo). Una decisione successiva alle considerazioni dei revisori di Deloitte sulla semestrale della societa’, in cui per la prima volta comparve pubblicamente il nome del fondo Epicurum.(ANSA).
RT-MOL
22-GEN-04 19:52 NNNN

ZCZC0468/SXA
R ECO S0A S41 QBXH
PARMALAT: SPAVENTA A RISPARMIATORI, RISCHIOSO IL FAI DA TE/ANSA

(ANSA) – MILANO, 24 GEN – Non ci sono state contestazioni, ma non e’ stata nemmeno una passeggiata per l’ ex presidente della Consob, Luigi Spaventa, la riunione oggi a Milano con i risparmiatori al Forum Risparmio di Bipiemme Gestioni, la societa’ di gestione del risparmio della Banca Popolare di Milano.
Spaventa del resto era il piu’ atteso dal ”popolo” della Popolare di Milano, ”gente – commenta un frequentatore della sale di Piazza Meda – che rappresenta l’ operosa middle-class cittadina” e che ”non si tira indietro” quanto a capacita’ di risparmiare ”e di collocare”. Ed infatti i risparmiatori aspettavano proprio cosa dicesse l’ ex presidente della Consob.
Spaventa non si e’ tirato indietro. Presentando la scaletta del suo intervento sui ”problemi di struttura e alle prospettive dell’ economia italiana” si e’ lasciato lo spazio per ”qualche parola di conclusione”.
”Pare si siano decisi – ha detto, nelle ‘parole di conclusione’, Spaventa riferito all’ orientamento del governo sul rafforzamento dei poteri della Consob sulle sanzioni – a varare misure di sostanza che sono quelle che io preferisco rispetto al ridisegno della vigilanza che e’ meglio evitare fare in fretta per evitare cose abborracciate”.
Ma presidente perche’ non e’ intervenuto nella vicenda del bond che Parmalat ha lanciato nel febbraio del 2003 ? Gli ha domandato seccamente, nel successivo dibattito, un risparmiatore. ”Non era soggetto a controllo della Consob e non era soggetto a prospetto informativo. Punto” ha replicato seccato Spaventa gelando l’ uditorio.
Poi, nonostante la gelida conclusione, intorno ai tavoli del buffet della colazione l’ ex presidente della Consob si e’, invece, fatto avvicinare, durante la colazione, da diversi risparmiatori con i quali ha scambiato opinioni e non ha mancato di dare consigli: ”il risparmio gestito e’ rimasto immune”.
”I risparmiatori fai da te agiranno ora con maggiore circospezione e riscopriranno i titoli di Stato”, ha detto l’ex presidente della Consob. ”Ma – ha concluso – ci sono azionisti e obbligazionisti italiani che hanno tutte le ragione di lamentarsi”. (ANSA).
MOL
24-GEN-04 18:57 NNNN

PARMALAT: FISCHER, CITIGRUOP E’ UNA VITTIMA
(ANSA) – MILANO, 24 GEN – ”Citigroup e’ una vittima di questo caso, tant’ e’ che nel quarto trimestre del 2003 ha dovuto accantonare 372 milioni di dollari”: lo ha detto a Milano il vicepresidente di Citigroup e presidente di Citigroup International, l’ economista Stanley Fischer, rispondendo ad una domanda di un risparmiatore durante il Forum Risparmio di Bipiemme Gestioni. ”Ora dobbiamo esaminare – ha aggiunto – cio’ che non abbiamo visto nei conti della Parmalat”. ”E’ cruciale – ha spiegato l’economista – il ruolo della fiducia nel buon andamento dell’economia. Se non ci si fida della controparte e dei dati forniti dalle aziende l’ economia non puo’ funzionare. Nelle economie industrializzate – ha continuato l’ economista – ci sono strutture che garantiscono la veridicita’ dei dati”. ”Sulla scia degli scandali americani – ha detto – sono stati fatti molti sforzi da parte delle autorita’ e delle aziende per fare i cambiamenti necessari e Citigroup e’ stata la prima banca a dotarsi di una nuova governance”. (ANSA).
MOL
24-GEN-04 15:05 NNNN

R ECO S0A S41 R64 S42 QBXH
PARMALAT: IN 11 CAPITOLI IL MANUALE DI FINANZA CREATIVA/ANSA
LE OPERAZIONI FITTIZIE BONLAT NEI VERBALI DEL CONTABILE BOCCHI
(di Francesca Brunati e Gianni Molinari).
(ANSA) – MILANO, 25 GEN – I soldi non c’ erano, la fantasia si’. E ce ne voleva tanta per mantenere in piedi il castello di carta dei bilanci Parmalat. Cosi’ a Collecchio nelle stanze dei bottoni, regno della finanza creativa, si costruivano i falsi con un vero e proprio manuale delle operazioni fittizie da effettuare.
Un manuale, una sorta di ”Bignami”, in 11 capitoli che il contabile Gianfranco Bocchi, uno degli esecutori delle operazioni di maquillage finanziario su indicazione degli ex direttori finanziari Fausto Tonna e Luciano Del Soldato, ha ricostruito ai pm di Parma, in particolare, nell’ interrogatorio dello scorso 16 gennaio relativo alla contabilita’ di Bonlat.
”Era il Tonna prima e Del Soldato poi – dice Bocchi al pm Silvia Cavallari – che mi indicavano le operazioni fittizie da effettuare”. Per Bonlat i capitoli delle possibili operazioni fittizie erano 11.
1. Vendita e acquisto latte in polvere. Sono le operazioni di vendita di latte in polvere a Cuba. Operazioni tanto gigantesche che Bocchi riferisce di una meravigliata frase di Tonna ”stiamo esagerando con questo latte in polvere a Cuba, ne avranno fin sopra i capelli”.
2. Contratti finanziari di Swap (operazioni combinate di acquisto e vendita differite nel tempo) su valute stipulati con il fondo Epicurum o con societa’ intercompany (tra societa’ all’interno del gruppo). ”I finanziamenti – spiega Bocchi – avevano la finalita’ di avere degli utili su interessi e siccome venivano operati in euro avevano degli interessi attivi, il tutto per abbassare il saldo del conto del conto corrente fittiziamente acceso presso la Bank of America”.
3. Cessioni di credito intercompany o a societa’ esterne al gruppo ”tra queste soprattutto la Sata srl, Finalimenti srl, Carital do Brasil e Naipal con sede forse alle Isole Antille”.
4. Acquisto di titoli da terzi o intercompany.
5. Partecipation agreement (si tratta di operazioni di finanziamento tra societa’ del gruppo tramite le quali una societa’ del gruppo mette a disposizione una determinata somma di denaro presso un istituto di credito che a sua volta la utilizza per finanziare un’ altra societa’ del Gruppo residente in un altro Paese). Queste operazioni ”avevano il doppio vantaggio – spiega Bocchi – di abbassare la liquidita’ di Bonlat e di abbassare i debiti delle societa’ che percepivano i finanziamenti”.
6. Promissory notes verso terzi (cambiali internazionali), ”in particolare – ricorda Bondi – con Tetrapak, Hans Neumann, Conaprole, avevano la finalita’ di abbassare l’ indebitamento”.
7. Fondo Epicurum. Il fondo e’ una sorta di ‘summa teologica’ del falso. Al fondo – secondo la ricostruzione di Bocchi – vengono conferiti i crediti di Bonlat verso Web Holding. Si tratta di cessioni di credito di Parmalat spa per operazioni di finanziamento verso Hit l’ holding del settore turistico. ”Ogni finanziamento verso Hit di Parmalat – ricorda Bocchi – veniva girato a Bonlat che lo iscriveva a Web Holding. Io – continua Bocchi – avevo capito che tale operazione veniva effettuata per non apparire Hit appartenente ai Tanzi quale beneficiaria del finanziamento”. Poi venivano conferite promissory notes emesse dalla societa’ Findiary a seguito dell’ operazione Newlat. Al fondo venivano anche conferite ”cessioni crediti di Parmalat spa a Bonlat per finanziamenti a Sata srl e a Calisto Tanzi, un finanziamento a un direttore di divisione. Infine il cosiddetto Escrow Zini veniva usato per accreditare somme da parte di Societa’ estere che le contabilizzavano ”come operazioni per conto Bonlat, pertanto nel loro bilancio risultava un credito verso Bonlat; quest’ ultima societa’ trasferiva il suo credito, vantato verso l’ Escrow Zini al fondo Epicurum”.
8. Contratti di cessione di marchi ”per area di sfruttamento e tecnologia dal 2002 per sistemare il bilancio consolidato”.
9. Contratto per sconti Tetrapak. ”Facevano figurare – ricorda Bocchi – che la Tetrapak riconosceva alla Bonlat uno sconto, tramite la contraffazione, nella parte relativa alla societa’ e agli importi, del contratto realmente concluso tra il gruppo Parmalat spa e la Tetrapak”.
10. Associazioni in partecipazione. ”Sostanzialmente – spiega il contabile – erano dei finanziamenti concessi per lo piu’ per lo sviluppo della grande distribuzione”.
11. Swaps con Epicurum. ”Uno posto in essere nel 2002 da Tonna e uno nel 2003 – afferma Bocchi – al fine di aumentare l’attivo di Bonlat”.
Per gestire quest’ insieme di operazioni fittizie Bocchi, ad un certo punto, ha ”realizzato un archivio informatico di tutti gli accordi tipo”. I capi davano disposizioni e il contabile metteva i dati necessari e produceva i documenti. ”Le sottoscrizioni – dice Bocchi ai Pm – erano apposte per Bonlat da Tonna e poi da Bonici, mentre per l’ inesistente controparte le sottoscrizioni erano apposte da Tonna fino a marzo 2003 e successivamente da Del Soldato”.(ANSA).
BRU-MOL
25-GEN-04 18:19 NNNN

B ECO S0A S41 R64 S42 QBXH
+++ PARMALAT: TANZI DIMESSO DA OSPEDALE, TORNATO IN CARCERE +++

(ANSA) – MILANO, 25 GEN – Calisto Tanzi e’ stato dimesso nel pomeriggio dall’ ospedale Fatebenefratelli di Milano, nel quale era ricoverato, dopo un lieve malore, dalla serata del 22 gennaio. Tanzi e’ stato portato nel carcere di San Vittore.(ANSA).
BRU-MOL
25-GEN-04 21:32 NNNN

PARMALAT: PARMAN NUOVO GIOCO CULT, IN 30MILA SULLA RETE/ANSA
NATO ANCHE PARMASLANG, CHE BELLO SONO TONNATO
(di Gianni Molinari)
(ANSA) – MILANO, 12 FEB – Irriverenza e sarcasmo alleggeriscono il clima pesante del crac Parmalat. Uno dei videogiochi storici, Pacman, rinasce e diventa subito un cult con le avventure di Parman.
E’ una testina vagamente somigliante a Calisto Tanzi e deve rubare, destreggiandosi in un labirinto, piu’ banconote possibili evitando di incappare in quattro agguerriti poliziotti. L’ obiettivo di Parman e’ rubare tutti i soldi di chi ha investito e scappare alle Isole Cayman, naturalmente.
La caccia a Parman s’ inverte quando la Calisto-testina riesce a bere cartoni di latte, messi qua e la’ nel labirinto: allora e’ Parman che insegue i poliziotti e li aggredisce. Ma l’immunita’ dura solo alcuni istanti. Quando, invece, i poliziotti riescono a stringere in un angolo Parman, per la testina e’ la fine: le sbarre di San Vittore.
Parman e’ nato nella fantasia di tre giovani webmaster di bastardidentro.com, un sito della societa’ B-Network, attivo da cinque anni che significa, appunto, ”irriverenza, divertimento e buonumore”.
L’ accostamento a Pacman e’ stato ”naturale”, spiega Anwar Maggi. ”Pacman e’ un acronimo che si avvicina sia al nome della Parmalat, sia al pacco”, l’ espressione usata nel gergo giovanile per indicare truffe e fregature.
”Pacman – aggiunge Marco Moriga – mangiava tutto e avidamente, proprio come i protagonisti della storia della Parmalat di Calisto Tanzi”.
”Aggreghiamo migliaia di persone – sostengono Maggi e Moriga – attorno alla figura del ‘Bastardodentro’: cio’ che inizialmente era solo un’ espressione cult e’ stata trasformata in un vero e proprio modo d’ essere. Il bastardodentro e’ uno che ride di tutto e di tutti, senza peli sulla lingua, caratterizzato da una forte personalita’ e da una precisa etica”.
In cinque giorni dal lancio sulla rete, Parman ha totalizzato oltre 30 mila download (cioe’ il software del gioco e’ stato scaricato da 30 mila navigatori sul proprio computer), solo oggi da quando la notizia del programma e’ stata diffusa sui media il programma e’ stato scaricato da oltre dieci mila navigatori.
”Un boom incredibile – dicono i due ‘bastardidentro’ – che ci ha saturato la banda di accesso ai server e ha rallentato notevolmente gli accessi”. Tra le proteste dei navigatori che con il linguaggio sincopato delle rete hanno commentato prefigurando un nuovo slang, il Parmaslang, proprio alimentato dalle vicende e dai personaggi del crac.
”Signori, vi scrivo dall’internet point del carcere di Parma. Non potro’ scrivere a lungo perche’ collegarmi 5 minuti mi e’ gia’ costato 2 arance”, scrive un anonimo. Un altro chiede di sostituire la ”pula” con le Caymanesi. ”Ke bello – aggiunge Kupobot – sono tonnato! ”.(ANSA).
MOL
12-FEB-04 19:09 NNNN

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PARMALAT:AZIENDA,CHAPTER11 PER MANTENERE VALORE E INTEGRITA’
(ANSA) – MILANO, 24 FEB – Parmalat Finanziaria, in una nota, ha sostenuto che la richiesta volontaria di amministrazione controllata ai sensi della procedura fallimentare del Capitolo 11 per Farmalad Dairies, la sua controllante Parmalat Usa e la sua controllata Milk Products of Alabama ”e’ coerente con l’obiettivo generale del commissario straordinario, Enrico Bondi, di mantenimento del valore dei singoli business di Parmalat nel mondo, e, laddove conveniente e possibile, dell’ integrita’ del gruppo nell’ interesse di tutti i creditori”. Parmalat Finanziaria ha precisato che la richiesta ”e’ finalizzata ad evitare discontinuita’ operative e finanziarie dovute al recente peggioramento delle condizioni di pagamento praticate dai fornitori, ad ottenere il finanziamento necessario a coprire il fabbisogno corrente a breve ed a creare le condizioni per esplorare le alternative strategiche per il business, inclusa la sua potenziale vendita”. ”Le societa’ – e’ scritto nella nota – non prevedono discontinuita’ operativa nella conduzione delle attivita’ dovute alla procedura grazie all’ ottenimento di un finanziamento di 35 milioni di dollari da parte di GE Capital condizionato alla richiesta di Chapter 11. Il finanziamento – spiega Parmalat Finanziaria – assicura la copertura dei fabbisogni operativi correnti, inclusi i pagamenti ai fornitori di latte (per i quali e’ stata chiesta al Tribunale l’ autorizzazione al pagamento anche del debito scaduto) e agli altri fornitori correnti, il pagamento dei dipendenti e degli altri costi operativi correnti”.
Parmalat non prevede, infine, ricadute negative ne’ sulle altre attivita’ negli Stati uniti ne’ in Canada. (ANSA).
MOL
24-FEB-04 16:40 NNNN
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PARMALAT:PRESTO PIANO,VERSO MULTINAZIONALE LATTE SNELLA/ANSA
(ANSA) – MILANO, 28 FEB – Mercoledi’ o giovedi’ prossimo Enrico Bondi e gli advisor presenteranno al ministro delle attivita’ produttive, Antonio Marzano, le linee guida del piano industriale di Parmalat. Lo ha fatto intendere oggi a Napoli lo stesso ministro Marzano, mentre tra Parma e Milano Bondi e i suoi collaboratori stanno definendo il sistema delle ”compatibilita’ ” del piano. ”Con Bondi ci siamo incontrati piu’ volte – ha detto Marzano – e il piano Parmalat e’ in via di elaborazione: una prima stesura e’ stata gia’ presentata, un’altra, ancora piu’ avanzata, credo che mi sara’ consegnata entro pochi giorni”. Marzano ha poi ribadito l’ idea della ”multinazionale snella del latte”: ”Il core business va conservato e rafforzato”, ha detto. ”E per core business non intendiamo solo imprese italiane. Ci sono anche imprese estere che danno buoni risultati”. Marzano non ha parlato direttamente ne’ di Parmatour, ne’ del Parma Calcio, ma indirettamente ha fatto nuovamente sapere di essere favorevole alla cessione delle due societa’. ”Quello che non e’ core business – ha detto – credo che vada ceduto”.
Tuttavia, proprio oggi, e’ arrivata per Parmatour una prima buona notizia: la Iata, l’ associazione internazionale delle compagnie aeree, che gestisce in tutto il mondo l’ emissione dei biglietti, presto riaprira’ le linee con le societa’ turistiche del gruppo di Parma. Da lunedi’, probabilmente, Parmatour potra’ emettere nuovamente biglietti aerei, superando la maggiore difficolta’ operativa che stava portando le societa’ turistiche vicine al collasso. Una soluzione sarebbe stata trovata dopo febbrili trattative tra gli uomini di Bondi e rappresentanti della Iata (il cui direttore generale e’ l’ ex ad di Alitalia, Giovanni Bisignani).
Marzano ha oggi ribadito un altro concetto della linea governativa sul crac Parmalat: la costituzione del comitato di creditori. Probabilmente per replicare a qualche perplessita’, Marzano ha voluto precisare che il comitato e’ si’ ”un organismo volontario non e’ previsto dalla legge. Ma io – ha ribadito il ministro per sottolineare la strategicita’ del comitato all’ interno dell’ operazione di salvataggio di Parmalat – l’ ho auspicato, perche’ questo facilita la realizzazione di un accordo”. Bondi e advisor lavorerebbero ad un piano per definire anzitutto il debito (secondo indiscrezioni, dovrebbe prevedere un sacrificio per banche e obbligazionisti nell’ordine del 70-75% del valore dei crediti vantati e una proposta di conversione del residuo 25-30% in capitale della Parmalat Finanziaria) e poi gli strumenti per il rimborso, cioe’ le dismissioni. L’ obiettivo dovrebbe essere quello indicato dal ministro Marzano, ovvero una multinazionale snella concentrata sul ”core business” del latte con un rapporto fra margine operativo lordo e ricavi del 3,5% nel 2006 e il ritorno in borsa entro il 2004. (ANSA).
MOL
28-FEB-04 19:09 NNNN

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Calisto Tanzi, il crac Parmalat e il business delle banche -
[…] Qui alcuni pezzi che ho scritto all’epoca del crac […]

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