
Il giorno degli extraterrestri
- Posted by Gianni Molinari
- On 27 Maggio 2022
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- bolkestein, concessioni, draghi, giovannini, gramellini, musk, natalità, spiagge, stabilimenti balneari
Non è come sembra: non sono arrivati gli extraterrestri. Ma ieri 26 maggio 2022, ho avuto la certezza matematica che essi sono tra noi e che la loro è una presenza decisiva (nel senso di decisioni che vengono prese).
Alla fine della solita giornata di lavoro voglio condividere alcune riflessioni sugli (extra)terrestri.
Musk & Gramellini
Elon Musk ha scoperto che l’Italia è vecchia, Gramellini nella rubrica in prima pagina del Corriere della Sera gli ha contestato che è lui il medesimo Musk “che ha contribuito a imporre una cultura ipertecnologica e asociale il cui effetto è ridurre il bisogno di compagnia e quindi di figli, oltre che i posti di lavoro necessari a sfamarli.
Il primo arriva tardi, il secondo arriva male: se c’è un problema nei giornali è quello delle rubriche fisse come appunto Il caffè di Gramellini. L’appuntamento fisso in genere inaridisce e non tutte le ciambelle escono con il buco. Sfortunatamente – perché sarebbe bello condividere l’analisi di Gramellini e trovare facile il colpevole – la natalità è una questione molto più complicata e vecchia. Nè si può affrontare – come il Nostro – alla Ned Ludd. Per esempio – un curioso – si chiederebbe perché l’Alto Adige, invece, non ha questo problema.
Le spiagge occupate
Un signore brutto e cattivo che si chiama “Frits” Bolkestein ha stabilito (non proprio solo lui ma per esemplificare diciamo lui) nel 2006 che in Europa devono circolare pure i servizi.
Questo signore olandese non aveva fatto i conti con i “padroni” dei servizi e la sua direttiva alla fine era un po’ diversa di quella a cui aveva lavorato. Ma, come si dice, meglio questo che niente. Lui però quando nacque la “sua” direttiva già non era più commissario Ue da due anni.
All’inizio il problema era quello degli idraulici polacchi: Francia e Svezia videro in questi migranti un pericolo all’equilibrio del loro mercato del lavoro interno e fecero barricate.
Ma questo era niente perché è stata l’Italia la più fiera oppositrice, si fa per dire, del povero olandese.
Gli italiani – come si usa fare in questi casi – adottarono nella loro legislazione la direttiva nel 2010 ma, diciamo, la dimenticarono perché tutti quelli che intravedevano un pericolo, votandosi in questo paese almeno una volta l’anno, si fecero sentire: era nato il variopinto partito dei concessionari (non di auto, s’intende).
I concessionari in Italia sono gli imprenditori più felici del mondo: godono di un bene dello Stato, quando si ricordano pagano, generalmente poco o niente, ma “danno tanto lavoro”.
E così alla fine la direttiva bollente è finita sul tavolo del governo Draghi che per far passare il disegno di legge sulla concorrenza, una delle condizioni richieste dalla civiltà per avere i soldi del Pnrr, è stato costretto a fissare un indennizzo per coloro i quali perderanno le gare per ottenere spazi pubblici – di cui ora godono a costo quasi zero – che però, forse, si faranno nel 2024 (già scommetto su chi vincerà le gare!).
Il più bello di tutti è il gestore di un molo in una ridente città turistica, è un porto tutto suo, fino a qualche anno fa si arrivava alla fine del molo dove c’era un piccolo faro e si portavano le ragazze: passato un certo punto si capiva che la fanciulla era stata trafitta da Cupido. Con gioia generale, ovviamente: si poteva baciare delicatamente la prescelta (che spesso non coincideva con la fortunata) senza prendere una bella manta in faccia. Da qualche anno pure a Cupido è bandita la sosta su quella parte del molo. Il nostro paga all’anno 130mila euro – centesimo in più, centesimo in meno – più o meno quanto per giorni 3 di sosta gli ha pagato un attore americano per ormeggiare il suo yacht.
O ancora i 25mila euro a stagione di uno stabilimento balneare per lo spazio corrispondente a due ombrelloni e quattro lettini.
Però arrivano le multinazionali straniere…….
Peccato che i maggiori detrattori del povero Frits, la Lega e i Five stars, condividano con il medesimo Frits le critiche all’euro. Ma non lo sanno.
Poi ci sarebbe una questione ancora più importante: e cioè che sono sparite le spiagge libere, quelle che – per esempio per fare un esempio accodandosi alla lagna degli espropriati dal povero Frits – ci sono in Croazia e in Grecia e in Spagna, dove se vuoi il lettino te lo portano, se non lo vuoi puoi starci lo stesso.
Allarme, la vita si accorcia
Il grande allarme è per la vita che si riduce. Al Sud più che al Nord. Basta – come fa un mio amico – prendere solo i numeri che sono funzionali al proprio ragionamento.
Vediamo che dice questa tabellina dell’Eurostat:
Secondo i dati preliminari del 2021, la pandemia di COVID-19 iniziata nel 2020 ha avuto un effetto negativo con un calo della speranza di vita alla nascita in quasi la metà degli Stati membri dell’UE nel 2021. Le diminuzioni maggiori sono state stimate in Slovacchia e Bulgaria (-2,2 anni rispetto al 2020), seguono Lettonia (-2,1) ed Estonia (-2,0).
E l’Italia…… vedere tabellina
La fuga di Giovannini
Il ministro Giovannini si è accorto che nessuno vuole lavorare nella Pubblica amministrazione del Nord perché i salari sono bassi e perché la gente vuole lavorare vicino casa.
«Le assunzioni recenti – ha detto l’esegeta – sono andate in parte deserte, in particolare al nord, queste sono per le motorizzazioni, sono per i provveditorati. I 320 funzionari di amministrazione che sono stati messi a concorso, una quota consistente ha rinunciato evitando di prendere servizio a meno che non gli fosse stata indicata una sede al Sud». «Temiamo che la stessa – ha vaticinato – cosa accada per il primo concorso per ingegneri».
Uno stupore che dovrebbe essere infondato, almeno per un professore di statistica economica.
Al Nord i prezzi sono più alti – in alcuni casi molto – rispetto a quelli del Sud (Luigi Campiglio eminente professore di Politica economia della Cattolica ne parla già in un documentato volume del 1996: Il costo del vivere) . Ora spiegano nelle prima pagine dei manuali di Economia esiste una relazione tra reddito medio e prezzi: siccome rispetto al reddito medio di certe regioni del Nord, il reddito offerto dalla Pa è inferiore semplicemente non ci sono le condizioni per vivere.
Questo bastava chiederlo ai supplenti annuali, ai prof e al personale Ata che da anni “pigliano” il posto al Nord e poi se ne vogliono tornare al Sud. Non è per il sole e perché i reddito non assicura una vita dignitosa.
Naturalmente – lo dico per i professoroni – tutti i concetti sono stati semplificati al massimo, se qualcuno volesse sfidare alle equazioni sono pronto, ovviamente.
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