L’abito non fa il monaco

L’abito non fa il monaco

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 3 Maggio 2017
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L’abito non fa il monaco. Ci ho messo anni a dirmi e dire che non è così.

La storia comincia con i fratelli Canavesio: torinesi, ben vestiti, nodi di cravatte larghi come si usava negli anni ’80.

Avevano una finanziaria. Il primo buco dei rampanti della Borsa. Sul terreno lasciarono qualche migliaio di risparmiatori  convinti dai guadagni eccezionali promessi – e ovviamente all’inizio assicurati – ma anche dall’aspetto da beau vivant dei fratelli.

Com’è noto il ramo finanza ha fatto proseliti e lasciato cadaveri.

Poi si c’è stata la fase immobiliare.

L’era delle real estate: un sabato in un gelido febbraio si materializzò il caso Crudele.-Finmatica. Società informatica, gioco sulle proprietà del immobiliari. Non c’è più nulla.

Quel giorno scrissi, nel gergo d’agenzia, 48 take. Anche lì bei vestiti, grande forma.

Accorcio perché il testo potrebbe diventare lungo e ripetitivo.

Viaggio in aereo. Coppia. Lei decisamente carina, pienamente nel mood, lui barbone d’ordinanza, estremamente trendy.

Esordio. Ultimi arrivati, cappelliere strapiene. Lei a lui: trova un posto togli la roba (altrui). Lui, ossequioso ma imbarazzato, mentre tutto intorno aspettano se il bagaglio da togliere è il proprio: “Non c’è posto, metto più avanti”. Lei: “Metti qui”. Lui ignora e mette avanti.

Primo round. Lei a lui rivolta a me seduto sul corridoio guardando i sedili vuoti al lato: “Perché non se ne va?” Ma anche no.

Secondo round. Il comandante si scusa dell’importante ritardo. In una tratta precedente per una drammatica emergenza sanitaria ha dovuto fare un’atterraggio non previsto.

Lei fiduciosa di non essere capita,  tradendo l’italiano d’ordinanza e declinando in un barese strettissimo (non lo so scrivere): “Voglio vedere”. Cosa? Il cadavere?

Terzo round. Lei altezzosa a lui “Ecco c’è cattivo odore, lo dicevo io. Per questo preferisco viaggiare in macchina”. Lui annuisce. Peccato non si può scendere l’aereo è già decollato.

Quarto round. Il carrello bar. Lei a lui: “Chiedi il menù”. Lui alla hostess: “Per caso ha un menù ?”.

Per caso a diecimila metri di quota l’hostess risponde: “Naturalmente”.

Quinto round. Bartolo e la vacanza. Dopo avere fatto un ampio excursus di una decina di persone tutte con numerosi difetti d’ordinanza tocca al povero Bartolo.

Bartolo vorrebbe organizzare un certo tipo di vacanza ma lei, la bionda decisamente carina,tranchant abbandona l’italiano è in un fluente è spettacolare barese chiude: “Si fottesse”.

È vero le scie chimiche esistono. 

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