Le scorie di Scanzano

Scanzano, La Basilicata contro il deposito di scorie
novembre 2003

SCANZANO JONICO (MATERA) 23112003. La manifestazione dei centomila, contro il progetto di realizzazione di un deposito unico nazionale di scorie nucleari (FOTO TONY VECE)

NUCLEARE: IN BASILICATA IL CIMITERO DELLE SCORIE / ANSA
LO HA DECISO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MA INFURIA POLEMICA
(ANSA) – SCANZANO JONICO (MATERA), 13 NOV – Sara’ a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, il ”cimitero” delle scorie nucleari italiane. Il consiglio dei ministri ha approvato oggi un decreto con il quale si individua nella localita’ lucana il luogo dove accogliere le scorie nucleari accumulate dalla dismissione delle centrali italiane e da attivita’ di ricerca.
Si conclude cosi’, almeno per ora, la lunga procedura per l’individuazione del sito che per mesi ha messo in allarme molte aree del paese, ultime la Sardegna e la Murgia, in Puglia.
Scanzano e’ un paese di 6.711 abitanti sulla costa jonica lucana al centro di un’ area di agricoltura intensiva e, da alcuni anni, di importanti investimenti turistici.
Il sito dovrebbe accogliere scorie di 2/a e 3/a categoria, quelle cioe’ di alta e media durata e ha lo stesso quadro geologico di quello nazionale degli Usa. A Scanzano dovrebbero essere trasportate circa 60mila metri cubi di scorie.
Il ”cimitero” – prevede il decreto – sara’ situato a una profondita’ di 800 metri in una grande ‘lente’ di salgemma, sottile ai lati e spessa al centro. Secondo i tecnici, il sito si trova in mezzo a due grossi letti di argilla spessi alcuni centinaia di metri ed e’ per questo in grado di mettere in sicurezza, scorie che restano attive per 20 mila (quelle di seconda categoria) e 150mila anni (quelle di terza).
Per gestire l’ operazione – che ha costi per circa 500 milioni di euro – il decreto ha nominato il generale Carlo Jean a Commissario del Governo, la realizzazione e’ affidata alla Sogin.
La decisione del governo ha ”gelato” la Basilicata. Il sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri, ha chiesto di essere ricevuto immediatamente da Berlusconi e ha attaccato ”non ci faremo mettere i piedi in faccia”.
”Se il governo pensa di poter impunemente usare il territorio della Regione Basilicata a proprio piacimento – ha detto il presidente della Regione, Filippo Bubbico – ha sbagliato i suoi calcoli, perche’ incontrera’ la piu’ ferma opposizione delle istituzioni e delle comunita’ locali”. La Regione Basilicata ha ottenuto la solidarieta’ delle altre regioni: ”questa decisione unilaterale – ha osservato la Conferenza delle Regioni – non rispetta quanto stabilito dall’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n.3267, che stabilisce il coinvolgimento dell’ apposita commissione scientifica della Regione interessata dall’ intervento e trascura le richieste avanzate dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni”.
Dal centrosinistra e’ un coro di proteste contro il governo, ma anche i rappresentanti lucani della Casa delle Liberta’ alzano la voce. L’ on. Gianfranco Blasi, responsabile di Forza Italia delle politiche del mezzogiorno e’ categorico: ”oltre ad apparire stridente con il valore della partecipazione democratica, sembra un cinico e prepotente scherzo reso ad una comunita’ regionale, forse perche’ piccola, ritenuta facilmente aggredibile”.
”La scelta di questa area della Basilicata – ha replicato il generale Carlo Jean – e’ giunta al termine di una lunga serie di studi, cominciati fin dal 1962, alla ricerca dei siti adatti; sono state considerate tutte le ipotesi possibili, anche quella formulata dall’Enea, che pero’ era buona solo per le scorie di seconda categoria, ma non per quelle di terza. All’individuazione del sito ha partecipato, con ulteriori studi, anche l’istituto geologico italiano. Dopo aver fatto tutte le verifiche tecniche e geologiche possibili, e’ emerso che l’unica possibilita’ era quella, appunto della Basilicata”.
Intanto Scanzano prepara la risposta al Governo: ”sara’ dura come merita la situazione”, dice il capogruppo del centrosinistra in consiglio comunale, Vittorio Condinanzi, che attacca il sindaco ”non puo’ fare l’indiano, non poteva non sapere del progetto di realizzare il sito per le scorie nucleari”. (ANSA).
MOL
13-NOV-03 19:27 NNNN

SCANZANO JONICO (MATERA) 23112003. Una anziana donna presente alla manifestazione dei centomila, contro il progetto di realizzazione di un deposito unico nazionale di scorie nucleari (FOTO TONY VECE).

NUCLEARE:DECINE MIGLIAIA IN CORTEO DICONO NO A DECRETO /ANSA
(ANSA) – SCANZANO JONICO (MATERA), 23 NOV – Centomila persone, per i sindacati, (circa 50 mila per la questura di Matera), hanno chiesto oggi il ritiro del decreto del governo che ha individuato a Scanzano Jonico (Matera) il sito per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Un lucano su 6, in pratica, era stamani sulla statale jonica dietro bandiere di sindacati e associazioni e decine di gonfaloni di comuni, non solo lucani ma anche calabresi, campani e pugliesi.
E’ stata una manifestazione ”ordinata”, animata dalle iniziative e dal colore di decine di gruppi che, a loro modo, hanno contestato la scelta del governo.
In testa al corteo, davanti ad uno striscione di Cgil-Cisl-Uil prima vi sono stati tutti gli amministratori locali, poi il sindaco di Scanzano, Mario Altieri, circondato da una quarantina di poliziotti e in compagnia del solo sindaco di Spirone (Avellino), Salvatore Aloia, senza nessun contatto con gli altri politici locali, a rappresentare il gelo sempre piu’ marcato dal primo cittadino di Scanzano e il resto della politica regionale, a cominciare dal presidente della regione, Filippo Bubbico. Altieri ancora oggi ha ribadito la sua ”netta ostilita’ al progetto del governo”, ma un numero sempre maggiore di amministratori della regione lo guarda con diffidenza. Il corteo ha percorso gli 8 chilometri che separano Policoro da Scanzano sotto un sole piu’ primaverile che autunnale, una situazione che ha fatto dire al leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, ”la giornata di oggi con il sole che splende e’ la risposta al tipo di energia che vogliono gli italiani”.
”Siamo in tanti, e’ la nostra forza”, ha detto don Filippo Lombardi, il parroco di Scanzano, quando si e’ aggregato al corteo insieme al vescovo di Tursi (Matera), mons. Francesco Nole’.
In piazza, davanti al comune, e’ ora atteso il comizio conclusivo della manifestazione, ma sono in tanti quelli che non vi potranno partecipare perche’ nei due ettari della piazza potra’ entrare solo una parte del corteo, la cui coda solo dopo le 12:30 ha lasciato Policoro, dove vi e’ stata il concentramento dei manifestanti.
”Questa manifestazione – ha detto il presidente della regione, Filippo Bubbico – e’ la risposta della Basilicata, di gente laboriosa e tranquilla, che oggi con questa partecipazione vuole indicare in modo inequivocabile al governo di ritirare il decreto. La nostra strada di crescita – ha concluso – anche se difficile e’ un’altra e l’abbiamo decisa noi”. (ANSA).
MOL/FCC
23-NOV-03 13:01 NNNN

NUCLEARE: I 100 VOLTI DELLA BASILICATA PER UN SOLO NO/ ANSA
(ANSA) – SCANZANO JONICO (MATERA), 23 NOV – ”No, no non avete capito niente: miti siamo miti, ma se pensate che ci prendiamo queste porcherie avete sbagliato, non e’ che siamo stati qui a perdere tempo per trasformare una palude in una pianura fertile e ora torniamo a fare gli straccioni”: e’ deciso e vuole farsi sentire Andrea, 70 anni, agricoltore. Solo che ha sbagliato telecamera. Non e’ la Rai, non e’ una rete Mediaset e nemmeno Sky, e’ solo un operatore della polizia, ma quando glielo spiegano dice che va bene lo stesso perche’ ”magari lo vede lui”. Lui e’ Silvio Berlusconi. Al Presidente del Consiglio – che direttamente non e’ mai intervenuto in questa vicenda – si appellano tutti i lucani, quelli che lo hanno votato e quelli che non lo hanno votato e che oggi, ognuno con la propria specificita’, hanno colorato la marcia Policoro-Scanzano, ”benedetta” da un sole primaverile, piu’ che autunnale.
Ognuno ha portato il suo mondo: le bande di paese, le squadre di calcio in tuta, le pro loco, il mondo agricolo con i trattori e gli animali, gli operatori turistici con la ”preoccupazione” di dover cambiare attivita’ ”perche’ trovate voi uno che si fa i bagni vicino ad un deposito di scorie nucleari”, le donne anziane vestite di nero che magari la mattina della domenica la passano tra la chiesa e la preparazione della pasta, le generazioni del ”metal” e dell’ ”house”, gli scout e i bimbi nei passeggini. Tutti con un distintivo, un foulard, un segno, anche piccolo per dire all’ Italia e al mondo (tra i tanti giornalisti anche molti stranieri) che il sito delle scorie per tutti e’ ”proprio come la morte”.
Oggi negli otto chilometri che separano Scanzano da Policoro c’ e’ stata tutta la Basilicata: quella che guarda al futuro, con la piu’ elevata percentuale di computer nelle famiglie e di collegamenti ad internet, e quella che e’ ripiegata sul proprio passato nel ricordo delle lotte contadine e della riforma fondiaria. Mondi destinati a non incontrarsi mai, che hanno referenti politici e culturali agli antipodi, mondi che, pero’, si sono uniti da dieci giorni nella stessa battaglia: quella della terra. Per chi guarda al futuro, la terra e’ la qualita’ della vita e dell’ ambiente, per chi vive il passato la terra e’ il lavoro per affrancarsi dalla poverta’. Per tutti e’ un valore intangibile, da difendere a denti stretti. E questo oggi i lucani hanno detto. Senza equivoci. (ANSA).
MOL
23-NOV-03 18:57 NNNN