Maledetti monopoli, neanche le patatine si salvano?
- Posted by Gianni Molinari
- On 30 Settembre 2024
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Nemmeno il Covid ha impregnato così profondamente la nostra vita come il virus del monopolio che si annida nelle imprese e anche nella mentalità italiana.
L’Antitrust ha aperto un istruttoria nei confronti delle società Amica Chips S.p.A. e Pata S.p.A., per accertare l’esistenza di violazioni dell’art. 101, paragrafo 1, TFUE cioè al divieto di qualsiasi accordo tra imprese, decisioni di associazioni di imprese e pratiche concordate che incidono sul commercio tra paesi dell’UE che potrebbero impedire, limitare o falsare la concorrenza.
Ebbene l’Antitrust vuole capire se sia vera una segnalazione pervenuta, tramite la piattaforma di whistleblowing, avente ad oggetto un cartello tra Amica Chips e Pata, consistente nella concertazione delle proposte di prezzo da presentare ai buyer della Grande Distribuzione Organizzata per la vendita, a livello nazionale, delle patatine fritte in busta a marchio privato (“private label”).
In particolare, “la condotta sarebbe volta a evitare l’innescarsi di meccanismi concorrenziali nella negoziazione dei prezzi e avrebbe quale fine ultimo la ripartizione della clientela”.
Sarebbero interessate Esselunga, Carrefour, Coop, Conad, Lidl, Aldi, MD e Penny.
Entro 60 giorni (dalla notifica) le due società potranno chiedere di essere ascoltate dall’Autorità.
In pratica – ricostruisce l’Antitrust – “La segnalazione e le informazioni raccolte permettono di ipotizzare l’esistenza, quantomeno nel 2024, di un coordinamento delle strategie commerciali tra le società Amica Chips e Pata, idoneo ad incidere in maniera significativa sulla concorrenza nel mercato rilevante”.
Cioè prezzi analoghi.
Coordinamento che non sarebbe nemmeno difficile: entrambe le società hanno sede a Castiglione delle Stiviere (Mantova), insomma quasi a contatto fisico.
Uno pensa alle patatine – quelle di private label, cioè i marchi dei supermercati che costano abbastanza poco – e crede che sia un business minimo: manco per idea!
Il mercato delle chips vale 580 milioni di euro: le quote di mercato attribuibili ad Amica Chips e Pata, sulla base del fatturato realizzato (140 e 171 milioni nel 2023), possono essere stimate rispettivamente nel 24% e 29%: cioè detengono più della metà del mercato.
C’è un aspetto ilare di questa vicenda: normalmente, soprattutto i produttori agricoli, accusano la grande distribuzione di praticare prezzi bassissimi e condizioni commerciali capestro: in questo caso la Gdo avrebbe patito la pena del contrappasso.
Naturalmente è l’inizio dell’istruttoria (che si concluderà a giugno 2026…. sulla durata delle istruttorie Antitrust ci sarebbe da dire, ma un’altra volta….) e le due società avranno modo di offrire le loro informazioni e puntualizzazioni.
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