Non ci sono più camionisti, è solo un problema inglese?
- Posted by Gianni Molinari
- On 28 Settembre 2021
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Ma davvero la carenza degli autisti è un problema solo inglese?
Certo che no!
Da almeno due anni si susseguono gli allarmi per l’imminente carenza di conducenti di camion.
In Italia – secondo alcune stime – ad agosto 2021 ne mancavano 17mila e si prevede che il buco si allarghi fino a 32/35mila entro il 2024.
Il Regno Unito ha semplicemente accelerato con la Brexit cambiando le regole del lavoro degli immigrati e anche quelle dell’imposizione fiscale. E si è trovata in difficoltà. Ma presto toccherà al resto dei paesi europei.
Perché mancano gli autisti?
Quello degli autisti di mezzi pesanti (ma anche di bus) è un lavoro massacrante, senza orari, senza Natale e Pasqua, che si fa in solitudine, certo ci sono le regole sulle ore di percorrenza continuative, ma è anche vero che non ci sono servizi.
Basta guardare la notte le aree di servizio tutti i camion uno vicino all’altro per dormire qualche ora in sicurezza.
Non è un lavoro – per quanto bene retribuito – appetibile soprattutto in un mondo dove tutto è visto con semplicità e per molti avere un reddito minimo non è difficile?
Nell’era che nell’idea collettiva è la meno fisica della storia, la rivoluzione dell’e-commerce e quella della logistica con il just in time industriale ha fatto esplodere la domanda di trasporto su gomma (la ferrovia non potrà mai portare la verdura porta a porta nei supermercati, giusto per sgomberare il campo da noiose e non informate osservazioni): serve più mobilità anche nel corto raggio e ci sono meno autisti.
E il problema non è solo delle aziende ma di tutto il sistema economico che senza trasporti può collassare molto rapidamente e con effetti ben più pesanti rispetto al Covid.
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