Parigi-Roma, convergenze parallele?
- Posted by Gianni Molinari
- On 25 Marzo 2014
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La Francia, purtroppo per i molti commentatori italiani, non è solo Parigi. E non è è solo il centro di Parigi.
Libération in collaborazione con l’Observatoire du changement politique dell’Università di Montpellier analizza il voto delle amministrative francesi rimuovendo luoghi comuni – soprattutto italioti – e per esempio, già dal titolo spiega che il Front National è allo stesso livello raggiunto dalla sua leader Marine Le Pen alle elezioni presidenziali del 2012 e che ci sono – rispetto alle municipali del 2008 – quasi vasi comunicanti tra la Gauche e il Front National: l’8% da un lato ha il segno meno, dall’altro a quello più.
La Francia – quella che ha votato per le Front National – ha votato i leader: dove il Fn ha presentato i suoi uomini più forti e riconoscibili ha vinto. Della serie tutto il mondo è paese: i cittadini chiedono un rapporto diretto. Paracadutati, no grazie!
Ma il Fn attecchisce soprattutto nelle paure mai sopite della pancia dei francesi.
Non varrà nulla dal punto di vista dell’ortodossia statistica, ma nel sito del Front National le parole chiave più ricercate, dopo Municipales 2014, sono Immigration e Insécurité. L’euro è terzo e gli altri temi del rapporto con l’Ue sono ben dietro.
Dietro soprattutto a Sarkozy, l’ex presidente che resta un macigno nella politica francese dell’inconsistente Hollande e soprattutto resta lo della droite della Le Pen.
Dai francesi possiamo prendere molto, non moltissimo, ma nel voto francese c’è sempre la variabile del rapporto mai risolto con l’immigrazione dalle ex colonie, soprattutto da quelle nord africane che agita la pancia della Francia profonda e non dell’aperta Parigi (a meno di non farsi un giro nelle banlieu). Per questo i paragoni sono forzati. Noi almeno quel tipi di colonialismo, e le sue code, ce le siamo risparmiato.
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