Quotidiani, non è obbligatorio morire: Alex Spinger ways
- Posted by Gianni Molinari
- On 15 Marzo 2018
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Alex Spinger è il più grande gruppo editoriale europeo. Edita, tra gli altri, la Bild – il giornale europeo più diffuso, e l’altero Die Welt. Il giorno e la notte.
La Bild vendeva nel 1998 oltre 4,5 milioni di copie: ora ne vende tre milioni in meno.
Die Welt vendeva nel 2007, 275mila copie, ora ne vende 175mila.
Un salasso: basti pensare cosa può significare in termini di cassa perdere tre milioni di copie per la Bild. Se nel 1998 Alex Springer guadagnava dall’edicola l’equivalente in euro (all’epoca c’era il marco) 50 cent per ogni copia significa che oggi il minore incasso è di 1,5 milioni di euro al giorno!
Ci si aspetterebbe un gruppo editoriale in stato comatoso.
Invece.
“Under the banner of freedom of opinion”, secondo i dati presentati alla comunità finanziaria l’8 marzo ad Amburgo “il 2017 è stato un anno eccezionale per Axel Springer. I ricavi sono aumentati di un buon 8% a oltre 3,5 miliardi di euro, mentre l’EBITDA rettificato è aumentato dell’8,5% a poco meno di 646 milioni di euro”.
“La strategia di dare la priorità alla crescita organica, fare un uso ancora migliore delle sinergie all’interno dell’azienda e fare acquisizioni solo se si adattano perfettamente a Axel Springer ha ovviamente dato i suoi frutti. Tutti gli obiettivi del Gruppo sono stati raggiunti e tutti i segmenti operativi hanno registrato aumenti delle entrate e degli utili nell’anno in esame. I principali fattori di crescita sono stati i modelli di business digitali. Nel passato esercizio, hanno generato il 71,5% dei ricavi, l’87,1% dei ricavi pubblicitari e l’80,0% del margine operativo lordo del Gruppo”.
“Per la prima volta dopo molto tempo, i new media hanno aumentato vendite e entrate. Ottime prestazioni hanno registrato, in particolare BILD, WELT e BUSINESS INSIDER, tanto più rilevanti perché operano in un ambiente molto competitivo”.
We have to place even more emphasis on technological edge and more speed: ha sintetizzato il Ceo, Mathias Döpfner
Amen
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