Skimpflation: l’inflazione che taglia la barretta di cioccolato

Skimpflation: l’inflazione che taglia la barretta di cioccolato

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 4 Luglio 2022
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  • inflazione, skimpflation

Con l’inflazione c’è un aumento diffuso dei prezzi.

Così almeno è stato in passato e così è evidente con le bollette dell’energia, in modo particolare, anche oggi. Il ritorno al clima degli anni ‘80 (in Italia il tasso di inflazione nel 1980 era del 21,5%, oggi intorno all’8%) sta facendo però emergere un altro fenomeno: i consumatori con gli stessi soldi ottengono quantità di prodotto di minore qualità.

Si chiama skimpflation ed è un fenomeno già evidente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

Spiega Alan Cole, scrittore di Full Stack Economics ed ex economista senior presso il comitato economico del Congresso degli Stati Uniti: «A differenza dell’inflazione tipica, in cui i consumatori pagano di più per gli stessi beni, la skimpflation è quando pagano lo stesso per qualcosa che è peggiorato in termini di qualità».

In Inghilterra il fenomeno è stato notato per la prima volta subito dopo la Brexit quando cambiò il gioco con l’Europa: l’Office for National Statistics (l’Istat inglese) ha calcolato che in quell’occasione è diminuita la dimensione di 2.529 prodotti, alimentari o prodotti per la casa (a cominciare dallo spessore dei rotoli della carta igienica!).

Oggi si assiste a nuovi fenomeni: consegna ritardata dei prodotti, diminuzione della quantità dei pasti in mense e ristoranti, riduzione della qualità dei filati in molti prodotti di abbigliamento (come le calze più sottili!), attese sempre più lunghe in attesa di risposta dei servizi clienti dei call center, riduzione del peso di prodotti alimentari confezionati.

Osserva Cole: «Ti sembra tutto solo che tutto sia più leggero e di una qualità peggiore». In Inghilterra ha fatto scalpore il raddoppio dello spazio tra i pezzi in una barretta di cioccolato di una famosissima marca che ha portato alla riduzione del peso del dieci per cento.

E in Italia? Il fenomeno per ora è limitato a pochi prodotti ed è spiegato con nuove versioni di vecchi prodotti. Si sa tuttavia che il nostro paese e la Vecchia Europa arrivano sempre dopo rispetto a Usa e Gran Bretagna. Vedremo nei prossimi mesi.

C’è chi però prova a giustificare questa strategia: «Il ridimensionamento delle confezioni dei prodotti ha senso. Non dici: Voglio consumare 120 g di cioccolato. Dici: Voglio una barretta di cioccolato che costi un euro o meno» suggerisce un esperto di marketing che, tuttavia, preferisce non essere citato. Perché sarà pure una strategia, ma alla fine la barretta di cioccolato si è ristretta.

 

Articolo pubblicato su Il Mattino il 3 luglio 2022

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