Storie definitive e provvisorie, Aprile è incontrovertibile?
- Posted by Gianni Molinari
- On 11 Luglio 2023
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Avendo avuto ordine da un amico sapiente di leggere “Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca” di Maria Grazia Calandrone indicatomi come “meritava di vincere (lo Strega). Gli altri poca roba” sono inciampato in Pino Aprile e nel “Il nuovo Terroni, la versione definitiva del bestseller che ha riscritto per sempre la storia d’Italia”.
Minghia!
Di fronte a una titolazione così impegnativa (rafforzata da una ancor più generosa sinossi) mi sono chiesto se fosse stato il caso di procedere all’acquisto per non essere escluso dalla conoscenza definitiva della storia d’Italia.
Per la verità ero rimasto a un’idea diversa meno apocalittica dell’analisi storica, certamente più aperta ai dubbi che non all’impostazione fideistica (“inappuntabile, clamoroso, incontrovertibile, oggi più che mai”…. e così andando avanti) che certamente alimenta la tifoseria ma trascura il rigore della ricerca perché forse bisogna cominciare a distinguere tra “giornalista, scrittore e storico” e “storico”.
Per carità grande rispetto al lavoro di tutti ma ho sempre un po’ di diffidenza per chi autocertifica più professioni (compresi gli “architetto e giornalista”, “ingegnere e giornalista”, peraltro ricorderei che l’iscrizione contemporanea a due ordini professionali non è possibile e nei casi citati si dovrebbe precisare giornalista pubblicista).
Che oggi Aprile in occasione dell’estate (volume stampato a marzo 2023) annunci la storia definitiva (alla quale evidentemente non si può aggiungere o criticare qualcosa) è bene per vendere qualche copia ma è curioso che le rivelazioni sconvolgenti siano state trascurate da folle di storici che si sono occupati dell’Italia e del Mezzogiorno, primi tra tutti Mack Smith e Ginsborg, e invece attendevano l’estate 2023.
Nel nostro mondo ognuno recita una parte per darsi un ruolo e spesso questa missione trascura la completezza della ricerca a favore della tesi.
Questi difensori del Sud sono in realtà i migliori alleati dei veri detrattori del Mezzogiorno: c’è sempre un “nemico” esterno da indicare alle masse, c’è sempre una scusa per non assumere una responsabilità però c’è sempre un posto da occupare!
Per ora leggo la Calandrone.
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