Ti hanno rubato la marmitta? Colpa del palladio
- Posted by Gianni Molinari
- On 10 Giugno 2021
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- Lppm, marmitte, napoli, PALLADIO
Il palladio vale più dell’oro, boom di furti di marmitte
Pubblicato su Il Mattino del 10 giugno 2021
Non trovate più la marmitta dell’auto? L’hanno rubata?
Benvenuti nel grande risiko dei metalli rari. E preziosi.
Quella che per noi è un banale componente dell’auto in realtà cela un gioiellino al centro di una di quelle guerre commerciali che si combattono nel mondo tutti i giorni e che restano confinate nel ristretto ambito (che, alla fine, su scala globale manco tanto ristretto è) degli addetti ai lavori: grandi società minerarie, i non meno grandi assetti industriali di trasformazione e poi gli utilizzatori finali, passando per i mercati internazionali dove si fanno i contratti e i prezzi.
Mondo affascinante, mondo dove si capiscono i segni di quelle che saranno le invenzioni che domani ci cambieranno la vita. Almeno fino a quando non si inceppa qualche meccanismo. E il meccanismo che si è inceppato è quello di un gioiellino chiuso nel catalizzatore delle marmitte: si chiama palladio, è un metallo, e vale più dell’oro. Anzi vale più di tutti i metalli preziosi.
Il palladio ha una storia strana – perdoneranno gli esperti se ne si semplificano i termini, ma è per renderla il più accessibile possibile – e sta in mezzo a noi molto più di quello che può sembrare. Il suo, anzitutto, è un destino di coppia: fu scoperto da un chimico e fisico inglese William Hyde Wollaston insieme al rodio (che segue più o meno lo stesso destino) mentre il nobiluomo cercava un metodo per purificare il platino.
Il palladio fa benissimo un lavoro che ci pulisce la coscienza: favorisce la conversione di alcune emissioni inquinanti prodotte dai motori in anidride carbonica, acqua e azoto.
Viene estratto in Ontario (Canada) e Sud Africa (da dove nascono una parte degli attuali problemi) insieme al rame–nichel ma è ne è una piccolissima parte. Per questo nessuno cerca il palladio per il palladio, ma ci si accontenta di queste due miniere che fino a qualche anno fa hanno prodotto quel tanto che serviva al pianeta.
Soltanto che il pianeta non sta mai fermo e, da un lato, da diversi anni si estrae meno palladio di quello che serve (e il Sud Africa taglierà ancora la sua produzione), dall’altro l’industria automobilistica cinese è cresciuta a livelli cinesi, cioè enormi, e dall’altro ancora dopo il diesel-gate (il software truccato dalla Volkswagen per mostrare emissioni inferiori alla realtà violando le normative anti-inquinamento) c’è stato uno spostamento della domanda di nuove auto dal diesel alla benzina. Domanda planetaria, roba piuttosto consistente. E, quindi, il palladio (e all’inizio il rodio che fa lo stesso encomiabile lavoro) ora non si trova nelle quantità necessarie.
Prima di arrivare alle marmitte che spariscono (pare ci sia una particolare predilezione per la Fiat Multipla) si passa dall’LPPM, acronimo di London Platinum and Palladium Market, dove venditori e compratori negoziano i grandi quantitativi di metallo. Gli stessi posti, più o meno dove si negozia l’oro. Ed è qui che c’è il trionfo del «poco» palladio: un’oncia (l’unità di misura minima, 31 grammi) di palladio il primo gennaio del 2010 valeva 322 euro, una di oro 988. Più o meno dieci anni dopo – a inizio pandemia – con la corsa ai «beni rifugio» l’oro, massima espressione del settore, è schizzato a 1.439 euro, il palladio, beh il palladio, in veemente ascesa da settembre 2018, salutava, il primo marzo 2020, il fratello maggiore da quota 2.255 dollari, per poi toccare agli inizi di maggio 2021, 2.445 dollari (ieri 2.282 dollari, l’oro in nuova nuova fase ascendente a 1.553). Degli altri due metalli preziosi, il platino veleggia a 948 euro, il povero argento chiude a 23 euro!
Alla fine di questo tour tra miniere, mercati e industrie, che fine fa il palladio delle marmitte? Semplicissimo. Siccome la scarsità di prodotto ha fatto aumentare il prezzo delle marmitte nuove, i catalizzatori rubati finiscono nel mercato dei meccanici disonesti (la solita piccola ma sempre presente categoria) che li rimpiazzano a prezzi più bassi di quelli nuovi.
Ed ecco completato il gran risiko del palladio, che dopo la scoperta ebbe pure una vita farmaceutica come medicina per la cura della tubercolosi (fu vita breve però, perché scassava più di quello che acconciava), ha avuto la sua gloria cinematografica in Iron Man (serviva per un reattore) e che molte signore hanno tra i propri gioielli magari senza saperlo: l’oro bianco è la lega appunto l’oro e il palladio.
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