Basilicata, è sparita una città (3)

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 19 Settembre 2012
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  • Basilicata, Matera, Melfi, Metapontino, Parco del Pollino, Potenza, San Paolo Albanese, Val d'Agri

Se solo 13 comuni hanno un aumento della popolazione, e altri dieci hanno una flessione contenuto entro il 2%, significa che ce ne sono 107 che perdono dal 2 al 22 %!

La curva di Lorenz in salsa lucana

Nei 13 comuni che crescono ormai c’è il 30,7% della popolazione lucana !

Possiamo cioè dire – adattando e banalizzando la curva di Lorenz – che nel 10% dei comuni c’è il 30% della popolazione.

E tra questi 13 comuni non c’è Potenza che vale l’11% della popolazione lucana ! Aggiungendo il capoluogo – che perde comunque popolazione – significa che nel 10,7% dei comuni c’è il 42,2% della popolazione !

I 13 campioni

In sostanza sono cinque i poli di crescita della popolazione lucana: Matera, l’hinterland nord-occidentale di Potenza, il melfese, i comuni di pianura dell’alta Val d’Agri e i comuni litoranei del metapontino.

Di Matera si è detto, di Potenza pure.

Le altre tre aree interessate dall’aumento della popolazione hanno molti elementi in comune: è pianura, sono accessibili, sono interessate da fenomeni economici importanti.

Peraltro al netto di Fiat  e del petrolio il trend di melfese e  Val d’Agri. E  così anche per il metapontino.

Per quanto se ne possa dire il vero fattore economico di sviluppo è stata l’agricoltura e l’industria agroalimentare. Cioè fattori endogeni.

Il melfese – ben prima dell’arrivo della Fiat che ha amplificato e consolidato le tendenze demografiche ed economice – ha un agricoltura e un’industria alimentare importantissima, la Val d’Agri ha grandi produzioni ortofrutticole, il metapontino è quello che è.

La coda corta

Se si prendono solo i 117 comuni che perdono popolazione si vede subito che le tendenze negative sono tutte raddoppiate: la popolazione scende di 27.205 unità (-18mila tutta la Basilicata, la percentuale è negativa del 6,35% (-3,10 la Regione).

Un esercizio di geolocalizzazione dei fenomeni restituisce la mappa del disagio territoriale (la montagna materana, l’hinterland potentino da ore 0 a ore 9,  in genere tutte le vette).

Quel parco ha un senso?

E’ drammatica la situazione dei 24 comuni del Parco del Pollino: la popolazione è scesa 61.342 a 56.428: sono spariti 4.914 (l’8,01 in meno).
E’ come, considerando la dimensione media di quell’area, se fossero spariti due paesi!

Anche qui ovviamente la montagna perde di più della collina e molto di più della pianura !

Sono passati 24 anni dall’istituzione del Parco, un periodo congruo, ed è forse giunto il momento di chiedersi: a cosa è servito?

Tanto per la cronaca anche Rotonda sede del Parco ha perso il 9,31% della popolazione, tre volte la media della Basilicata e anche l’1,30% in più rispetto ai 24  comuni lucani del Parco.

Infine San Paolo Albanese, uno scrigno di storia e di cultura – con San Costantino Albanese – l’enclave arbëreshë nel Pollino lucano: era ed è il più piccolo paese della Basilicata. Aveva 416 abitanti nel 2001, ne aveva 313 nel 2011. Un quarto del paese non c’è più.

Quanto durerà? 

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