Due neonati hanno le stesse opportunità?

Due neonati hanno le stesse opportunità?

Due neonati hanno le stesse opportunità?

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 8 Agosto 2024
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Nei giorni scorsi Oxfam – una confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo – ha spiegato in uno studio che la popolazione più ricca del pianeta (per l’1% del degli abitanti) è cresciuta, in termini reali, di 42mila miliardi di dollari nel decennio 2013-2022.

Ha raccontato, inoltre che, negli ultimi 40 anni i miliardari globali hanno, in media, versato su base annua agli erari l’equivalente dello 0,5% del valore dei propri patrimoni. Nello stesso periodo i loro patrimoni hanno registrato un rendimento nominale annuo lordo del 7,5%.

I paesi del G20 – molti dei quali non sono avvezzi alla democrazia –  hanno ridotto l’aliquota massima sui redditi di un terzo e per ogni dollaro di entrate fiscali, meno di otto centesimi derivano da imposte sulla ricchezza.

La concentrazione della ricchezza e la sua progressiva crescita in poche mani è la causa più grande delle disparità del mondo: si aggiunga che molta di questa ricchezza è frutto di monopoli di vario genere e spesso generata direttamente o indirettamente in regimi non democratici.

Inoltre, e ciò riguarda da vicino l’Italia, la sostanziale sterilizzazione della mobilità della scala sociale è dovuta non solo alla ricchezza materiale, ma anche a quella immateriale (relazioni generate da posizioni dominanti, disponibilità e condivisione con i decisori di facilities) che con l’assenza di interventi riequilibratori veri dello Stato vengono trasferite alle generazioni successive.

Vedere intere famiglie che (cioè su più generazioni) tramandano la stessa attività professionale (spesso attraverso concorsi pubblici) è la prova di quanto sopra.

Chi non fa parte di questi giri non ha le stesse possibilità: ed è questa la più grande violazione attuale alle leggi della concorrenza. 

Alla nascita non tutti hanno le stesse opportunità; alla fine però è l’intera comunità che si indebolisce e declina (come sta avvenendo) 

Non si tratta di fare espropri proletari, né di perseguire la ricchezza (materiale e immateriale), ma è chiaro che se c’è uno squilibrio pronunciato della ricchezza, significa che l’azione redistributiva degli Stati o è inefficace, o non esiste o è complice.

 

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