I sondaggi, i risultati delle Regionali e le facili conclusioni

I sondaggi, i risultati delle Regionali e le facili conclusioni

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 23 Settembre 2020
  • 0 Comments

La gran parte dei sondaggi sulle elezioni regionali 2020 ha fallito clamorosamente l’obiettivo.

Pochissimi sono stati i casi in cui si sono avvicinati al risultato. E in quei casi, malaguratamente, non sono stati presi sul serio.

Perché è accaduto ciò?

In genere si osserva uno scadimento della qualità del lavoro dei sondaggisti: l’accuratezza dei campioni sembra essere meno ricercata che nel passato.

Inoltra, nei “metadati” (cioè quelle righe dove viene spiegato come è stato fatto il sondaggio, informazioni obbligatorie per legge) si nota sempre più spesso che la percentuale di contatti che coloro che risponde è sempre meno (in un caso su 4.000 persone contattate solo circa 640 hanno risposto) e, quindi, traspare un eccessivo pragmatismo nella chiusura delle indagini (considerando sempre che sono lavori che costano e che ci sono sempre meno committenti “buoni”).

E’ vero arrivano troppe telefonate dai call center e sempre più spesso se si vedono numeri “curiosi” o non registrati in rubrica non rispondiamo o chiudiamo subito dopo aver capito che si tratta di call center.
I malevoli sostengono pure che c’è una certa accondiscendenza verso i committenti nella elaborazioni dei risultati.

Poi c’è da considerare come una certa “conservazione” da parte dei media nel dare spazio a un ristretto numero di società che, tuttavia, hanno ripetutamente sbagliato, mentre c’è chiusura immotivata verso nuove realtà, alcune delle quali si sono avvicinate di più al risultato elettorale.

In questo grafico esaminiamo il caso campano

 

Come si vede l’unico sondaggio che si è avvicinato al voto reale è quello realizzato dalla società Winpoll: e qui si vede ancora meglio

Quindi, la media dei sondaggi ha sottostimato De Luca del 22% (cioè un terzo del consenso) è sovrastima Caldoro di 15 punti (in pratica il voto è quasi la metà!) e la Ciarambino di sei punti!
Winpoll del 25-26 giugno “toglie” a De Luca 4 punti, sovrastima Caldoro di 3 e la Ciarambino appena di uno.
Cioè, considerando il margine di errore, ha centrato i risultati.
Perchè Winpoll a giugno ha centrato la previsione e poi la stessa Winpoll nella rilevazione del 20 e 22 luglio l’ha pure fallita?
Questo lasciamolo in sospeso.
Certo – per concludere – il mestiere di sondaggista è complicato assai e non bisogna esagerare con la critica.
Si può però dire che bisognerebbe dedicare più tempo alla impostazione e preparazione del lavoro e meno agli automatismi (il vero nemico dell’uomo è la “ripetizione”) e ancor meno alle interviste da vaticinatori!

0 Comments

Leave Reply