E fu così che i biglietti aerei per la Sicilia di dicembre 2022 erano regolari, Antitrust dixit

E fu così che i biglietti aerei per la Sicilia di dicembre 2022 erano regolari, Antitrust dixit

E fu così che i biglietti aerei per la Sicilia di dicembre 2022 erano regolari, Antitrust dixit

  • Posted by Gianni Molinari
  • On 2 Gennaio 2024
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E fu così che la prima istruttoria per randellare le compagnie aeree – avviata dall’Autorità Garante per Concorrenza e il Mercato su segnalazione del Codacons – è finita nel nulla.

Che è esattamente il posto al quale era destinata sin da subito.

L’Antitrust – nel primo bollettino del 2024 – spiega “che non sussistono sufficienti elementi per accertare la violazione dell’articolo 101 TFUE ipotizzata nella delibera di avvio istruttoria”.

Vediamo come arriva l’Autorità a questa conclusione.

I punti cardini sono i seguenti (dalla delibera AGCM):

  1. Nessuna delle Parti oggetto della presente istruttoria beneficia o ha beneficiato di trasferimenti di slot tra vettori, ha in essere accordi di co-sharing con i concorrenti;
  2. Tra le rotte nazionali che presentano maggiore frequenza, il collegamento tra Roma e Catania risulta essere di particolare importanza (ENAC). I dati ENAC sul numero dei passeggeri in transito negli aeroporti siciliani in esame confermano l’elevata stagionalità di queste tratte che presentano un significativo aumento della domanda di mobilità in particolare nei periodi estivi e per le festività di Natale; inoltre i dati riportano un relativo aumento della domanda nel 2022 rispetto almeno al 2020;
  3. Nelle rotte in esame non operano, sistematicamente, tutti e quattro i vettori; la compagnia WizzAir è uscita a partire dal novembre 2022 dalla rotta Roma-Catania né opera più alcun collegamento, da quella data, sull’aeroporto di Palermo. Nel periodo di Natale 2022, in risposta a forti pressioni esercitate dalla stampa e dalle autorità e previa autorizzazione, ITA ha aggiunto alcuni collegamenti da e per le isole Sicilia e Sardegna (cioè Wizz Air è finita sotto istruttoria dopo 20 giorni dall’avio dei voli……. a dimostrazione peraltro dell’aumento della capacità);
  4. Nel periodo in esame le offerte delle Parti sulle rotte interessate, pur in presenza di elevati picchi di prezzo su talune di queste, hanno mostrato una certa variabilità con riferimento, in particolare, al livello e all’entità degli aggiustamenti, anche in ragione degli andamenti delle prenotazioni nel corso della commercializzazione dei voli.

Conoscendo il settore, l’esito era abbastanza scontato.

Sui prezzi dei biglietti aerei per le isole si è consumata una delle commedie estive più esilaranti: quella del decreto Asset di cui parlo nel link sopra. Un altro flop dopo scorribande del ministro Urso sui giornali e in tv, promesse di pene corporali (figurate…) per Ryanair, in particolare.

Ora tutti (il governo) sperano in Lufthansa per dare un volto (e aerei) a Ita, ci si rinzela perché l’Ue – che quando si parla di Patto di Stabilità e Mes viene definita come una dependance di Berlino e ora come nemica (vecchio refrain) –  ne vuole sapere di più sull’accordo (anche perché non è l’acquisto di Austrian o Brussels  che con tutto il rispetto sono due piccoli paesi con mercati molto ridotti, altro che i quasi 200 milioni di passeggeri dell’Italia).

Nel frattempo il Governo paga le continuità territoriali inutili come la Ancona-Napoli che occupa slot e riempie gli aerei anche meno del 10%.

Con i soldi dei contribuenti. Un retaggio di economia direi sovietica.

 

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